I disegni braidensi di Luigi Sabatelli per LA PESTE DI FIRENZE del 1801

Di Letizia Lodi

 

Il riferimento dei disegni all’acquaforte incisa da Angiolo Volpini è provato dai confronti diretti sia con il capolavoro sia con gli altri numerosi studi preparatori, circa novantatré, ricordati dallo stesso artista nei suoi Cenni biografici, raccolti dal figlio Gaetano (Sabatelli 1900, p. 12).

Il corpo supino e mollemente adagiato, come se fosse addormentato, si può considerare in tutto e per tutto lo studio per quello in controparte, al centro dell’incisione; come pure il busto virile dagli occhi chiusi e le braccia ripiegate sul petto, che compare sempre in controparte al centro sopra il bordo inferiore dell’acquaforte. Il volto visto di profilo del giovane dormiente è molto vicino a quello analogo accanto al busto sopracitato (e a quelli delle tavole 5 e 7 nel catalogo della mostra di Milano del 1978). Il busto maschile riverso ripropone, quasi identico, il disegno preparatorio del foglio 31 esposto a Milano (Luigi Sabatelli 1978b, p. 6, tav. 4).

L’abbandono dei corpi degli splendidi nudi dei disegni preparatori e anche nella realizzazione dell’acquaforte corrisponde a una precisa scelta del peintre graveur, come lui stesso scriveva al colto letterato e collezionista fiorentino Tommaso Puccini, in una lettera senza data, ma collocata circa nel 1802 da Beatrice Paolozzi Strozzi (Luigi Sabatelli 1978a, pp. 49-52), il cui estratto in tal senso più rilevante è qui citato ad esordio.

Non sembrano dunque esserci dubbi che i disegni, pur non firmati dall’autore, appartengano al corpus degli studi per la celebre incisione fiorentina, eseguita a soli ventisei anni dall’artista, sia per la notevole raffinatezza stilistica e tecnica, sia per la sapienza dell’uso dei tratteggi a rendere il chiaroscuro e il volume scultoreo dei corpi dei nudi, mediante una sorta di puntinato, usato anche nelle incisioni e così apprezzato da molti storiografi del XIX secolo.

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