Di Giuliana Nivoli
La peste più antica, narrata nel Primo libro di Samuele, è databile intorno al 1320; quella dell’Iliade intorno al 1250/1184; quella del Secondo libro di Samuele intorno all’anno 1000.
La prima peste viene inviata ai Filistei che hanno preso l’Arca dell’Alleanza; i bubboni la identificano con precisione:
6In seguito il Signore intervenne ancor più duramente nei confronti degli abitanti di Asdod e dintorni: li colpì con un’epidemia che provocava bubboni. [...] Così l’arca fu trasportata nella città di Gat. 9Ma anche qui, dopo l’arrivo dell’arca, il Signore provocò un enorme panico: tutti gli abitanti, dal più piccolo al più grande, furono colpiti dai bubboni. 10Allora mandarono l’arca di Dio ad Ekron [...] 12Quelli che non morivano venivano colpiti dai bubboni. Dalla città un grido di dolore saliva fino al cielo.
(Primo libro di Samuele, V, 6-12, testo TILC)
Ma il Dio degli Ebrei colpisce anche il suo popolo. Davide sbaglia il censimento; Dio gli offre di scegliere fra tre punizioni e Davide opta per quella che gli sembra la meno pesante: tre giorni di pestilenza. In tre giorni muoiono 70.000 persone:
15Allora il Signore colpì con la peste il paese, da Dan a nord fino a Bersabea a sud. La peste cominciò quel mattino e durò fino al tempo fissato. Morirono settantamila persone. […]17Quando Davide vide l'angelo che colpiva il popolo si rivolse al Signore e pregò: 'Io solo ho sbagliato, il pastore ha peccato. Il gregge non ha nessuna colpa. Punisci me e la mia famiglia'
(Secondo libro di Samuele, XXIV, 15-17, testo TILC)
Fra i due episodi esplode, nell’Iliade, l’ira di Apollo chiamato da Crise, il suo sacerdote: «Prestami ascolto, dio dall’arco d’argento, che proteggi Crisa / e Cilla divina e regni potente su Tenedo,/ Sminteo, […]/ esaudisci a me questa preghiera:/ che i Danai paghino le mie lacrime sotto i tuoi strali!».
Questa volta il Dio è chiamato dall’uomo; la volontà umana e il potere divino interagiscono fra loro.
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